Quando potare gli ulivi: ecco i tre trucchetti dell’esperto

L’ulivo è una delle forme di albero considerate più utili per l’economia in quanto producono ovviamente le celebri olive, da millenni apprezzatissime sia consumate in gastronomia ma anche per il prezioso impiego per l’olio, anzi per le varie forme di oli che sono inevitabilmente legati alla produzione. Ma l’ulivo può costituire anche una coltura davvero molto interessante da avere nel proprio giardino.

E come ogni forma di pianta va ovviamente portato all’attenzione nella potatura, in particolare negli ambiti di produzione delle olive ma anche per una semplice quanto naturale preservazione della pianta stessa. La potatura come per ogni albero o fusto è importante da sviluppare in condizioni definite dell’anno, non durante la fioritura.

L’importanza dell’ulivo

La potatura dell’ulivo infatti è meglio da sviluppare durante la prima fase della primavera, spesso in Italia gli agricoltori scelgono proprio un periodo non lontano dalla domenica delle Palme, ossia la domenica che precede il giorno di Pasqua. Per questa pianta la potatura non deve avere un valore estetico ma esclusivamente pratico, e deve essere portata a termine prima dell’estate.

In estate infatti l’ulivo come altre piante da frutto si trova nella massima “esplosione “produttiva” , quindi non bisogna svilupparla durante l’estate, questo costituirebbe uno shock per la pianta tutta con conseguenze a dir poco problematiche. Conviene scegliere una giornata poco soleggiata ma anche poco ventosa e gli attrezzi giusti.

Potare l’ulivo, quando?

La potatura va concepita in modo “terapeutico” cercando di eliminare le parti meno utili e che anzi portano potenzialmente a problemi come i parassiti e gli insetti, ma anche una non sufficiente “pulizia” tra i rami non lasciano passare correttamente i raggi del sole. E’ meglio iniziare da quelli più grandi di rami e poi procedere con la sfoltitura:

  • Bisogna concepire la potatura come qualcosa di non troppo aggressivo, eliminando i rami non produttivi, secchi e che impediscono il passaggio di luce
  • Mai tagliare troppo vicino al colletto ossia dove si sviluppa il fusto ed i rami.
  • Le foglie vanno sempre tenute in modo da poter offrire protezione ma da non coprire la parte interna della pianta

L’obiettivo è come detto quello di permettere una produzione ottimale ma anche di proteggere la pianta, bisogna eliminare ogni ramo e arbusto che presenti una produttività a zero ma anche se manifesta oramai una condizione decadente oppure è totalmente secco. Oltre ai rami bisogna porre attenzione ai succhioni riconoscibili perchè crescono dalle gemme in verticale, poco vicino al fusto.

Simili ai polloni che sono sostanzialmente rami giovani che crescono dalla parte bassa del tronco o direttamente dalle radici, questi vanno rimossi totalmente perchè tolgono energia alla pianta in fase produttiva. In tutti i casi bisogna impiegare arnesi molto affilati ed in grado di tagliare con un sol colpo ogni ramo, altrimenti è il caso di munirsi di un seghetto.

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