Quando potare il susino? Ecco la risposta dell’esperto

Il pruno o il susino identifica una serie di piante da frutto estremamente amate ediffuse in tutto il contesto mondiale, in particolare dove sono presenti delle temeperature mediamente temperate tendente al caldo, ed è anche uno degli alberi che produce frutti in maniera più generosa nelle giuste condizioni, considerato “facile” anche dai non esperti.

La potatura del susino è una delle più sostenibili anche per chi non è particolarmente pratico ed è una pianta mendiamente interessante anche da curare. Non è difficile ma la potatura non va asolutamente sottovalutata a paritre dalla tempistica: quando è necessario potare il susino? E come apportare una cura del genere di buon livello?

Pianta da frutto antichissima

Prunus domestica è il nome scientifico del susino tradizionale nome che evidenzia molto bene la domesticazione di questo tipo di pianta avvenuta sicuramente tantissimi anni fa, introdotto già dai romani oramai quasi duemila anni fa, anche se è una pianta probabilmente di origine asiatica, anche oggi ne esistono numerose varietà, raggruppati in due tipi.

Quella asiatica e quella caucasica che maturano in momenti sensibilmente diversi, anche se la potatura tra queste due tipologie segue delle metodologie abbastanza simili. Rispetto ad altri vegetali la potatura deve essere effettuata abbastanza spesso, generalmente due volte l’anno, in momenti decisamente distanti l’uno dall’altro così da permettere alla pianta di riprendersi.

Quando potare il susino

La potatura del susino è molto importante sia per preservare una buona ottimizzazione della fioritura e frutticultura della pianta ma anche per proteggerla da vari problemi legati a malattie, ad esempio è una buona idea effettuarla durante fasi molto specifiche dell’anno così da evitare che le gelate possano compromettere la struttura della pianta. In generale esistono:

  • La potatura Invernale
  • La potatura estiva

L’estiva può essere chiamata anche potatura verde ed include interventi meno invasivi e radicali atti soprattutto ad aggiustare la chioma e la parte con le foglie che sono eccessivamente invasive, ad esempio che coprono le parti interne della pianta non permettendo alla stessa di ricevere sole. La potatura invernale effettuata entro l’inizio della primavera o ancora meglio a fine inverno è quella più consistente.

Deve essere effettuata sempre in modo da non eliminare troppi rami e germogli secchi in un solo giorno, ma orietando ad una “pulizia” che parte dell’alto e che diventa meno importante in termini di altezza, sostanzialmente nella maggior parte dei casi si pota di meno nella parte inferiore. Può essere conveniente eliminare i polloni che crescono sul fusto.

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