Il favismo è una malattia ereditaria, caratterizzata da un’intolleranza a determinate sostanze presenti in alcune piante, come nelle fave, piselli e in alcuni farmaci. Chi soffre di favismo, se ingerisce queste sostanze o entra in contatto con il loro polline, può sviluppare delle reazioni allergiche e una grave anemia emolitica, ovvere una distruzione dei globuli rossi.
Il favismo è causato da una carenza di un enzima, la glocusio-6-fosfato deidrogenasi (G6PD), che protegge i globuli rossi dallo stress ossidativo. Quando si presenta questa carenza è perchè è presente una mutazione genetica trasmessa in modo recessivo legato al cromosoma X. Ciò signfica che è più comune nel sesso maschile, ma può colpire anche il sesso femminile.
Sintomi del favismo
I sintomi del favismo possono variare e possono essere più o meno gravi. Innnazitutto si può presentare un’anemia attraverso pallore, stanchezza e debolezza. Anche, con l’itterio che provoca l’ingiallimento della pelle e degli occhi. Si può verificare durante la minzione, la fuoriuscita di urine scure, a causa della presenza di emoglobina nelle urine. Si possono presentare, in alcuni casi, crampi addominali e febbre.
E’, tuttavia, importante sottolineare che non tutte le persone affetta da favismo manifestano sintomi dopo aver ingerito fave o assunto farmaci scatenanti. La gravità della reazione dipende da diversi fattori. Ad esempio, da fattori individuali, quindi, dallo stato di salute di una persona affetta da favismo. E anche dalla quantità assunta.
Alimenti da evitare e la diagnosi
Le persone affette da favismo devono assolutamente evitare determinati alimenti. Ad esempio le fave fresche, secche o sotto forma di farina, di fatti, tutte le parti della pianta di fava sono dannose. Anche alcuni legumi, come ceci e piselli, possono contenere piccole quantità delle sostanza che scatenano il favismo. Inoltre, alcuni farmaci, come antimalarici, sulfamidici, aspirina e alcuni antibiotici, possono contenere sostanze a base di fave. E’ fondamentale leggere attentamente i foglietti illustrativi e consultatre il proprio medico di base. Infine, ci sono degli esami specifici per capire se si soffre di favismo:
- Test di screening: degli esami rapidi per misurare l’attività dell’enzima G6PD, da effettuare dal proprio medico di base.
- Diagnosi differenziale: il favismo può essere confuso con altre patologie che possono causare l’anemia. Per questo è importante effettuare questo tipo di diagnosi attraverso gli esami di sangue.
- Diagnosi parentale: un esame da effettuare durante la gravidanza, attraverso l’analisi del DNA fetale.
Se si soffre di favismo e si è ingerito uno degli alimento che contiene sostanza dannose, occorre ricorrere ai ripari tempestivamente. Durante una crisi emolitica, oltre alla trasfusione di sangue e alla somministrazione di liquidi, possono essere necessari altri trattamenti come la somministrazione di corticosteroidi per ridurre l’infiammazione. Se non trattati subito si possono verificare delle complicazioni come anemia cronica, ictus e danni renali.
In conclusione, con le giuste precauzioni, le persone affette da favismo possono condurre una vita normale e sana. Inoltre, esistono associazioni di pazienti che offrono supporto e informazioni utili. Il favismo è una condizione che richiede attenzione e consapevolezza sui rischi. Con le giuste precauzioni, è possibile gestire la malattia e prevenire le crisi emolitiche.