La lavanda è una pianta tanto antica quanto inaspettatamente “rustica”, cresce negli ambienti temperati moderatamente caldi da molti millenni e viene apprezzata soprattutto nel suo essere molto profumata, al punto che in passato come nei tempi attuali, dai suoi fiori molto colorati e riconoscibili vengono ricavati prodotti per l’ambiente o detergenti.
Coltivare ma anche potare la lavanda sono operazioni sicuramente interessanti, legate a doppio filo perchè, pur non necessitando del tradizionale pollice verde, questa specie tipicamente arbustiva ha bisogno di un po’ di attenzione oppure rischia di diventare un cespuglio poco gradevole esteticamente ma anche poco produttivo, ed anche il suo profumo può “venire meno”.
La lavanda
La lavanda fa parte di una specie che ha bisogno di attenzioni non così estreme ma di una potatura anche più volte l’anno, il motivo è semplice anzi duplice, tende a crescere molto in particolare durante l’estate, che è anche l’ambito della fioritura ma proprio questa tende a far seccare facilmente gli apici, ossia le punte dei sottili rami dove sbucano i fiori.
E’ una specie antica, introdotta in tutto il mondo ma sostanzialmente c’è bisogno di un ambiente caldo e un terreno abbastanza fertile, e che non presenti temperature troppo rigide. Proprio durante l’inverno la pianta non produce fiori ma non è questo il momento giusto per potare, anzi conviene farlo esattamente prima della fioritura, quindi entro la metà di marzo.
Come potarla?
Non solo: la lavanda va potata anche il corrispondenza del “post” fioritura, tra fine febbraio e marzo come detto ma anche non troppo a ridosso dell’inverno quindi entro ottobre, e bisogna in tutti e due i casi non avere paura ad essere abbastanza radicali: la pianta infatti soffre molto se non viene potata nel modo giusto condizione che serve a mantenerla giovane. Come fare?
- Eliminare due terzi dell’altezza degli steli che hanno prodotto fiori
- Eliminare le parti gelate o secche
- Se sono legnosi i rami non vanno tagliati in modo eccessivamente aggressivo
Gli steli abbastanza sani vanno lasciati liberi per almeno metà o 3/4, in modo da lasciare almeno 4-5 gemme in grado di produrre nuovi fiori nei mesi successivi, lo stelo in salute deve essere verde in modo omogeneo, segno che non si è seccato. La potatura serve anche a dare una forma migliore ed eliminare i rami che ostacolano l’entrata della luce.
Come ogni operazione anche la potatura della lavanda va considerata qualcosa che necessita attenzione, e che può portare a sviluppare una quantità di fiori non superiore alla stagione precedente: meglio quindi concepire un tipo di potatura che serve a far concentrare le energie della pianta solo dove vogliamo davvero così da avere una lavanda più “compatta”.